Page 50 - Cronaca di un anno rotariano - 2018-2019
P. 50
31 gennaio 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 749 (18) anno rotariano 2018 - 2019 Il Club ha sempre stimolato i soci a comunicare tra loro le proprie esperienze professionali. Ciò ha sempre favorito uno scambio di conoscenze generando una forma di interdisciplinarietà tra le varie professioni. Questa sera è stata la volta dei nostri medici “Metti tre medici a cena” Un medico in famiglia è una fortuna, ma averne addirittura tre in un club è davvero eccezionale, specie se si tratta di professionisti stimatissimi tutti in forza al Papà Giovanni XXIII, come Franco Briolini, dirigente dell’unità di chirurgia vascolare e responsabile dei trapianti dei tessuti vascolari da donatore multiorgano, Pier Paolo Bonfirraro, dirigente dell’unità di chirurgia plastica e responsabile dell’unità di micro chirurgia, e Antonio Crocco,neurochirurgo. Era da tempo che avevamo in mente questa serata, ma si sa che i turni in ospedale sono massacranti e spesso coinvolgono le ore serali e notturne, per cui è stata un’impresa averli insieme tutti e tre la stessa sera, ma ce l’abbiamo fatta, e ne è valsa la pena. Franco Briolini, che come dirigente medico responsabile Edoardo Gerbelli di primo livello ha anche responsabilità di ordine amministrativo relativo alla sua unità, ci ha guidato nella comprensione della medicina ospedaliera di oggi, della nuova dimensione della sanità pubblica, in un mondo in cui aumenta il numero di pazienti, aumenta l’età e quindi le patologie anche croniche, aumenta la richiesta di assistenza anche di pazienti extraregionali, e il budget comunque deve essere rispettato. Tutto ciò richiede al medico di diventare un manager, dice Franco, che scherzando afferma di essere in imbarazzo a parlare di gestione davanti a una platea di manager come i rotariani. In realtà dimostra una comprensione e una competenza davvero impressionanti nell’illustrarci proprio la gestione di questo servizio universale, di fronte a un accesso tendenzialmente illimitato, in cui però le risorse sono finite, con la necessità di organizzare oculatamente grandi interventi costosissimi da centinaia di migliaia di euro, come i trapianti, di minor frequenza, e interventi meno complicati ma con numeri altissimi; ricoverati e semplici utenti di prestazioni diagnostiche o visite, dislocazione dei medicinali, farmaci e kit con precisione temporale e spaziale accuratissima per la programmazione di interventi e cure, reparto per reparto. I numeri sono da capogiro: 43.302 ricoveri in un anno, 17.976 ricoveri in urgenza, 34.274 procedure chirurgiche, 99.957 accessi in pronto soccorso, 6.624.088 prestazioni ambulatoriali, 45.4335 visite pag. 2