Page 6 - Cronaca di un anno rotariano - 2018-2019
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12 luglio 2018 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 733 (02) anno rotariano 2018 - 2019 Continua la nostra avventura alla scoperta dei tesori bergamaschi. Questa è la volta del romanico nell'Agro di Almenno “San Tomé e San Nicola: il romanico a Bergamo” Relatore: prof. Alberto BARZANO' L'inizio di quest'anno rotariano è dedicato alla scoperta dei tesori bergamaschi. Dopo il convento di Astino, giovedì siamo stati a visitare il convento di San Nicola e la chiesa rotonda di San Tomé nel cosiddetto Agro di Almenno San Bartolomeo. La visita guidata ai due monumenti è stata curata dal prof. Alberto BARZANO' che, oltre ad essere il Direttore e membro del Comitato scientifico dell'Antenna Europea del Romanico, è anche socio del RC Bergamo Ovest. Ci siamo ritrovati tutti sul piazzale della Chiesa di San Nicola dove è iniziata la nostra visita. La competenza e la capacità oratoria del prof. Barzanò ci ha immediatamente coinvolti ed immersi nella storia e nella cronaca del tempo con un racconto avvincente delle fasi evolutive della chiesa e delle vicende accorse nel tempo dai fondatori agli attuali gestori. “La sua nascita – racconta il prof. Barzanò - è dovuta ad una pestilenza che imperversava negli anni 1483-84: gli Almennesi fecero voto a Dio che avrebbero costruito una "cappella" in onore dei santi Sebastiano e Rocco, tradizionali protettori contro le malattie infettive, se il contagio fosse finito presto, come effettivamente avvenne. Nel 1485, mentre già si pensava di avviare i lavori, la predicazione del frate agostiniano Alberto da Sarnico convinse la popolazione ad edificare, invece della cappella progettata, una chiesa intitolata a S. Maria della Consolazione e un monastero per gli Agostiniani Eremitani. Dopo le prime incertezze di localizzazione si diede corso alla costruzione della chiesa nell'attuale posizione. Era una chiesa ad una sola navata. I lavori di costruzione si protrassero per responsabile Edoardo Gerbelli diversi anni e si conclusero intorno al 1510. Il monastero venne edificato contemporaneamente, addossato al fianco sud della chiesa, che fu consacrata il 16 novembre 1518. Nel Cinquecento il complesso di Santa Maria della Consolazione visse il momento più luminoso della sua storia: vi dimoravano stabilmente in media sette frati, dediti alla preghiera, allo studio e alla predicazione. Nei primi decenni del secolo le famiglie più ricche ottennero dai frati di poter avere in chiesa una cappella di famiglia con il relativo sepolcro. Provvidero inoltre, a proprie spese, a realizzare gli undici altari nei fianchi della navata, ingaggiando artisti di talento per abbellirli, e disposero lasciti perpetui a favore delle cappelle laterali per la celebrazione di messe. Il periodo di splendore raggiunse l'apice negli ultimi decenni del secolo, quando nel 1588 fu avviata la costruzione del prezioso organo Antegnati e venne portato a termine il completamento del campanile. Nel Seicento il monastero, pur continuando ad essere luogo di preghiera e di meditazione, centro propulsore di fede e di carità, andò gradualmente perdendo in vitalità e fervore. Si continuò ad arricchire la chiesa di opere d'arte e di nuovi abbellimenti, non sempre felici negli esiti: ne sono un esempio gli stucchi barocchi della metà del ‘600, che deturpano l'aspetto originario dell'edificio. Il culto a San Nicola ebbe tale successo che, a partire dalla seconda metà del Seicento, la chiesa stessa cominciò ad essere chiamata con il suo nome. Nel Settecento, nonostante le condizioni di vita del complesso di Santa Maria della Consolazione non subissero cambiamenti di rilievo, diminuì ulteriormente il numero dei frati presenti nel chiostro. Questo fatto fu la causa della precoce fine dell'istituzione monastica. La Repubblica Veneta, con il pretesto che non potesse essere garantita una vita accettabile a causa dell'esiguo numero di membri, soppresse il convento di Santa Maria della Consolazione il 3 settembre 1772 insieme con altri piccoli monasteri bergamaschi. Il Governo incamerò i beni e li mise in vendita al miglior offerente con l'obbligo perpetuo per il compratore di occuparsi del decoro della chiesa e delle varie     pag. 2 


































































































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