Page 54 - Cronaca di un anno rotariano - 2018-2019
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07 febbraio 2019 anno rotariano 2018 - 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 750 (19) responsabile Edoardo Gerbelli     Al Ristorante “Il Pianone” di Bergamo tanta musica per l'interclub con i Rotary Club di Città Alta e Bergamo Sud. Un viaggio nei caffè e nei locali pubblici degli anni '50 e '60, tra aneddoti e musiche dell'epoca, attraverso l'interpretazione di due musicisti di allora, di oggi e di domani: Gianluigi TROVESI e Gianni BERGAMELLI “ma l'amore si ... ... Quei giovani anni '50 ... Il “Città Alta” e il “Bergamo Sud” si sono ritrovati al Ristorante “Il Pianone” per una Conviviale Interclub che ha consentito, anche per gli ampi spazi, l’accoglienza di tanti amici nonchè l’esibizione musicale – pianoforte e sassofono- di un duo d’eccezione. Come di consueto introducono la serata i due Presidenti, Piero Minetti per il Bergamo Sud e Andrea Lombardini per il Città Alta per i saluti di rito. E’ sempre un piacere partecipare alle serate Interclub, per incontrare soci ed amici di altri club che pure vediamo per Bergamo, ma con i quali non si ha mai il tempo di scambiare due chiacchiere. La serata musicale di questa sera è ispirata al viaggio nei caffè e nei locali pubblici degli anni ‘50 e ’60 del novecento, tra aneddoti e canzoni dell’epoca. Davvero immensa l’esperienza e la voce di due musicisti di allora, di oggi e (diciamolo!) di domani: Gianluigi Trovesi al sassofono e Gianni Bergamelli al pianoforte. Riecheggiando un noto successo dell’epoca, hanno dato titolo alla serata ...”Ma l’amore sì”... Ci introduce i nostri ospiti Giorgio Berta, che ricorda gli anni di gioventù dove Bergamelli e Trovesi erano gli eroi del tempo. Trovesi è il jazzista italiano più conosciuto all’estero, ha suonato in prestigiose sale tra cui la Carnegie Hall di New York, riportando in carriera tantissimi riconoscimenti: compirà l’anno prossimo 75 anni, una vita nella musica. Per chi avesse voglia di approfondire la carriera di questa assoluta super-star bergamasca della musica jazz, si segnala il suo official web site www.gianluigitrovesi.com. Bergamelli è un altro pezzo di storia della musica bergamasca: tra i tavoli non ci credeva nessuno quando sono state ricordate le sue 88 primavere, talmente bene il maestro le indossa. Anch’egli vanta importanti esibizioni e collaborazioni nel campo del jazz, ma in tempi più recenti ha scoperto che l’arte si esprime in mille modi, appassionandosi e dedicandosi alla pittura con diverse mostre personali. LA MUSICA DA BALLO NEL DOPOGUERRA “MA L’AMORE NO...” Ciò che (dolcemente) sorprende sentendo parlare questi big della musica è come siano rimasti legati alla loro origine e tradizione: parlano volentieri, con affetto, dei loro esordi nel dopoguerra. Trovesi ci ricorda che era l’epoca delle sale da ballo: Vertova, Nembro, Alzano Lombardo, la Valle Seriana il territorio delle loro prime esibizioni. Fisarmonica, clarinetto, batteria e pianoforte la “formazione tipo”: non c’erano aggeggi elettronici e ci si esibiva totalmente in acustico. Trovesi ci parla solo del sax alto che ha portato con sé stasera, ma va ricordato che il maestro sa utilizzare con incanto ogni “strumento soffiabile” che esista, dai vari sassofoni ai clarinetti, fino a sperimentare il soffio musicale di altre culture del mondo (dal nostrano “baghet” alle “launeddas” della Sardegna). Nel dopoguerra il repertorio era quello dei “100 motivi”, una sorta di “Real Book” noto poi nel mondo del jazz e che in Italia raccoglieva invece ciò che la gente amava danzare. E, tra un pezzo danzato e l’altro, occorreva fermarsi: ogni 3 pag. 2 


































































































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