Page 55 - Cronaca di un anno rotariano - 2018-2019
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07 febbraio 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 750 (19) anno rotariano 2018 - 2019 brani era previsto lo stop per consentire ai clienti di andare a consumare. Giovanni Danzi era l’autore più suonato al tempo, il vero precursore della musica da ballo. Era un ballo “da abbracciati”, ed infatti ci si innamorava anche con queste canzoni. Dopo la presentazione, inizia anche per noi la musica dal vivo: “Abbassa la tua radio per favore” ci introduce alle citate atmosfere, passando dal best-seller “Ma l’amore no”. Il capo orchestra di solito era il pianista e c’era enorme rispetto per i musicisti. La musica era suonata –giocoforza- solo dal vivo, in assenza di riproduzioni e mezzi tecnologici che allora non esistevano. Per i gestori delle sale era perciò imprescindibile l’animazione con la musica dal vivo e da lì il rispetto dei musicisti: in proposito Trovesi riporta (in italiano, ma la scena era in dialetto) un gustoso episodio a Vertova. Il capo- orchestra, complici le languide atmosfere musicali, si era appartato nel fienile con la figlia del padrone: questi li scopre, ed un filo di terrore percorre i due. Ma lui picchia sulla spalla al musicista e gli dice ...”senta magari mia figlia la vede dopo, intanto può andare a suonare?”. Proseguendo negli anni, giunge sempre più in Italia il vento americano del jazz, fatto di big-band e grandi orchestre ricche di “sezione fiati”. Una sorta di maggiore acculturamento musicale, rispetto alla “canzonetta da ballo”: ascoltiamo “Moonlight Serenade”. In tale contesto il brano era tipicamente strutturato con un tema fisso e poi, sulla medesima base e sequenza di accordi, si poteva “svisare” cioè improvvisare: era nata, ed è rimasta anche ai nostri tempi (con “The Real Book” appunto, raccolta mondiale dei temi-base), l’inconfondibile impostazione jazz. In Italia il brano che spopolava in tal senso era ”Solo me ne vò pe la città”. Arriva in Italia anche l’epoca del ballo liscio, ma non faceva per loro. Ed allora si dedicarono al cosiddetto “jazzetto”: i titoli americani venivano tradotti in italiano, “Tutto di me” era All of me, assieme a responsabile Edoardo Gerbelli “Sweet Giorgia Brown” che però in italiano suonava davvero male. Il jazz però si suonava a fine serata, per mandare via gli ultimi. Erano pezzi di sapore swing, più veloci, perché durante la serata danzante si prediligevano i pezzi più lenti, adatti al contatto amoroso del ballo. La situazione in Bergamo. Il locale più “in” era lo Smeraldo, in piazza della Repubblica dove oggi c’è l’Hotel San Marco. “Ramona” e “Moon River”, due valzer lenti per quelli che sapevano ballare. Al Teatro Duse invece si svolgeva l’avanspettacolo, eseguito prima dei film: ma le compagnie erano squattrinate, le ballerine erano 50enni con le calze rotte, l’esibizione durava una mezz’ora. Il clou era una sorta di danza del ventre, dove le ballerine –udite udite- mostravano l’ombelico. Pubblico in delirio. I brani di accompagnamento erano una sorta di rumba che andava velocizzandosi col progredire, per accompagnare il pubblico al finale. Sempre in tema di rivista va ricordata Wanda Osiris con “Sentimental”: voce alta ed impostata per via della assenza di microfoni, e dunque occorreva spiccare in mezzo all’orchestra se si voleva far sentire il cantato. I nostri ci intonano “Ti parlerò d’amor”, altro cavallo di battaglia del genere. E come non citare Gorni Kramer, altro grande musicista-fisarmonicista di quegli anni. L’orchestra girava in pullman per l’Italia ed il maestro Kramer era in grado di scrivere al volo, durante le trasferte, le parti per 22 orchestrali, quando si doveva suonare un pezzo fuori repertorio. Era il tempo del “Cantagiro” che Trovesi e Bergamelli ci ricordano con una suite a lui dedicata .. “Non ti fidar di un bacio a mezzanotte” e “Donna tutto si fa per te....” C’è spazio infine anche per tempi più recenti: alle Terme di San Pellegrino, quando la gente saliva a “passare le acque”, c’era anche il momento del Concertino dove molte delle atmosfere passate venivano rievocate con queste canzoni. Molti i progetti prossimi per i nostri ospiti: una personale a Bergamo con i quadri del pianista-pittore Bergamelli, e     pag. 3 


































































































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