Page 9 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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04 aprile 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 756 (25)
anno rotariano 2018 - 2019
Varsavia - che sostiene l’origine massonica del Rotary con una nota dal titolo Rotary Club, Massoneria dei milionari.
La trasparenza del Rotary e le accuse di Massoneria.
Già allora era chiaro il concetto che il più valido strumento per diffondere gli ideali del Rotary è divulgarne le attività.
Nascono dapprima La Rivista - in sordina, i primi due numeri sono in ciclostile - e poi Realtà.
E’ del 1926 il primo annuario diffuso dal Rotary: i soci potevano concretamente capire a che “famiglia” facevano parte; ma quello che più contava era l’immagine verache si dava del Rotary, era la prova della più completa trasparenza perché vi comparivano i nomi di tutti i soci, con indirizzo e professione.
Ed era così che il Rotary, in modo significativo, leale e trasparente, dimostrava la propria differenza, in modo concreto e al di là di ogni interpretazione, dalla Massoneria.
Per arrivare a capire questo semplice concetto, per alcune istituzioni sono stati necessari decenni.
Il Rotary e il regime fascista.
1935.
Dal 16 al 18 settembre si tiene a Venezia la 3^ Conferenza Internazionale Regionale
dei Rotary Club di Europa, Asia Minore e Africa del nord; vi partecipano più di 1.500 rotariani, un risultato eccezionale.
Poche settimane dopo, il 5 ottobre, l’Italia invade senza preavviso l’Etiopia. E si trova contro l’intera società delle nazioni.
E’ chiaro che questo mutato scenario politico non può essere tollerato dal Rotary italiano.
Perchè è contro gli ideali stessi del Rotary e che sono la comprensione tra i popoli e la ricerca della pace nel mondo.
I rapporti tra Rotary in Italia e regime sono ormai irrimediabilmente deteriorati. La Germania ha già bandito dai suoi territori il Rotary.
Nel novembre 1938 il Consiglio Nazionale del R.I., con voto unanime, delibera lo scioglimento di tutti Club rotariani alla data del 31 dicembre.
I Club rinasceranno solo dopo la guerra.
Nel 1946-47 Milano e Varese e l’anno successivo Bergamo e Como.
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I rapporti tra Rotary e Chiesa Cattolica e l’ostilità della Chiesa
Per un certo periodo iniziale, e negli anni in cui il Rotary si diffonde negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito - paesi a forte maggioranza protestante - non emergono contrasti tra Rotary e Chiesa Cattolica.
Tutto nasce con la diffusione del Rotary nell’America Latina.
Nel momento in cui, però, lo Stato, come abbiamo
responsabile Edoardo Gerbelli
visto, identifica i principi e gli scopi del Rotary con quelli della massoneria interviene la Chiesa Cattolica, soprattutto con i Gesuiti, contro il laicismo assoluto del Rotary.
La crisi del 1929.
Gennaio 1929: il Cardina Segura, arcivescovo di Toledo, anche a nome dei metropoliti di Spagna ammonisce i fedeli a tenersi lontani dal Rotary. Risultato: si chiude il Club di Madrid che era stato il primo Rotary Club nell’Europa continentale che rinascerà solo nel 1983, quasi quarant’anni dopo la rinascita dei Club italiani.
La diffidenza della Chiesa ha quindi una parte comune con la diffidenza del P.N.F.: l’avversione per tutto ciò che puzza di massoneria.
A unire Fascismo e Chiesa contro il Rotary è la convinzione che il Rotary sia una proiezione della massoneria.
Del resto, la Chiesa aveva sempre visto nella Massoneria, fin dal 1700, un pericolo per tutto il mondo cattolico e quin di guardava al Rotary con allarmata diffidenza; in effetti, tra Rotary e Massoneria c’erano indubbie somiglianze legate alla comune matrice illuministica.
Abbiamo detto che nel febbraio 1928 La Tribuna, uno degli organi di stampa del Regime, pubblica l’articolo che sostiene l’origine massonica del Rotary. Ed è proprio e sempre nel febbraio 1928 che L’osservatore Romano riprende gli argomenti de La Tribuna e dà, di fatto, il via alla campagna contro il Rotary.
Pochi mesi dopo anche Civiltà Cattolica pubblica alcuni articoli che i rotariani definiscono distruttivi.
Nel gennaio 1929 l’Osservatore Romano identifica il Rotary come occulta proiezione della massoneria. L’avv. Ranelletti del RC Roma, che era avvocato e non era uomo da accettare passivamente un’accusa del genere si presenta immediatamente negli uffici di Civiltà Cattolica, al direttore padre Enrico Rosa, gesuita.
Ma Ranelletti non era un uomo da accettare passivamente un’accusa di tal genere. Senza por tempo in mezzo, il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo si presentò, non preannunciato, al direttore di “Civiltà Cattolica”, il Gesuita Padre Enrico Rosa, e lo affrontò con queste parole: “Io sono quel famigerato Ranelletti che la stampa cattolica ha definito l’uomo che puzza di Massoneria; se Lei, Padre, sente davvero questo puzzo, io la lascio subito e me ne vado”.
Padre Rosa non respinse a priori la difesa di Ranelletti, ammettendo l’opportunità di approfondire l’argomento in ulteriori colloqui; a sua volta Ranelletti riconobbe che la norma statutaria relativa all’etica era mal formulata.
Si è sostenuto che la Chiesa:
- da un lato contestava al Rotary un indifferentismo religioso: “Dio non
c’è”
- d’altro lato identificava in alcuni punti del Codice
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