Page 8 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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04 aprile 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 756 (25) anno rotariano 2018 - 2019 responsabile Edoardo Gerbelli
DISTRETTO 2042
DECIMA LETTERA DEL GOVERNATORE
Lunedì 18.3 scorso si è svolto a Bergamo, nell’Aula Magna dell’Università, il Convegno “Il Rotary e la Chiesa Cattolica”.
Il PDG Paolo Moretti - che ha splendidamente organizzato l’evento coadiuvato dall’amico Alberto Barzanò - mi ha chiesto di preparare una breve introduzione agli interventi che sarebbero seguiti. Ho colto l’occasione per rileggere documenti e testi sul tema, tra cui i volumi di Rita Pizzagalli Serrao sulla storia del Rotary in Italia.
Nel mio intervento - che dei volumi sulla Storia del Rotary ha costituito un mero compendio - ho ricordato fatti ed episodi significativi che hanno riguardato i rapporti tra Rotary e Fascismo e tra Rotary e Chiesa Cattolica.
La rilettura dei testi che, in vista del Convegno, ho ritenuto doveroso dover fare, mi ha, ovviamente, coinvolto e penso anche che un breve e sintetico riesame di una parte della storia del Rotary in Italia - esattamente così come riportata nei testi rotariani - possa essere utile anche a Voi.
Soprattutto ai soci entrati solo recentemente a far
parte del Rotary.
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Il Rotary nasce a Chicago nel 1905.
E si diffonde negli Stati Uniti, in Canada e poi in Europa, nel Regno Unito. Nel Continente arriva solo dopo la fine della prima guerra mondiale. Madrid è il primo club continentale; poi, insieme, Italia, Belgio e Svizzera.
Il primo RC italiano nasce a Milano, il 20 novembre 1923, al caffè Cova, vicino alla Scala.
Nella più europea delle città italiane.
Poi nascono, nel 1924, il club di Trieste e nel 1925 Bergamo, nel 1927 Como, nel 1929 Varese.
Non nascondiamoci però che fin dagli esordi tra il Rotary italiano e il modello americano vi erano, e purtroppo ancora oggi in parte sussistono anche se dovremmo considerare superate, differenze. L’impostazione americana si fonda sull’assioma: ogni occupazione è degna di rispetto e quindi l’artigiano - purchè emergente nel suo campo e con provata moralità - può stare tranquillamente accanto al professionista affermato.
Il Rotary italiano, invece, fin dalla nascita dei primi Club propugnava un’idea di Rotary elitario ed estremamente selettivo: il Rotary esalta i “numeri uno”.
Guardando i primi annuari si vede subito come agli ideali rotariani aderiscono i nomi di maggior prestigio della società: Pirelli, Mangiagalli, lo scultore Canova.
Il gotha della società italiana di quel tempo e poi ci sono duca, conti, principi.
E anche un re: Re vittorio Emanuele III, Presidente
onorario del distretto e socio del RC Roma.
Come appartenente alla categoria “re”.
Unico in Italia ma non nel mondo posto che la categoria era già stata inaugurata dal re del Belgio.
Il Rotary e il Regime Fascista
La marcia su Roma è dell’ottobre 1922, la nascita del primo club rotariano in Italia è del novembre 1923: Rotary e fascismo nascono quindi in Italia pressochè contemporaneamente.
Ma i due movimenti hanno una vision, una missione diametralmenteopposta.
Sappiamo che il fascismo ha avuto due fasi: la prima dal 1922 al 1924 di sostanziale rispetto verso le regole della democrazia e la seconda con la trasformazione in regime dopo il delitto Matteotti nel 1924.
Nella prima fase il Rotary non fu visto con particolare ostilità.
Non pochi gerarchi, tra cui Arnaldo, fratello di Mussolini e direttore del giornale del partito Il Popolo d’Italia entrano a far parte del Rotary; pare che Mussolini stesso leggesse la rivista rotariana Realtà.
Del resto, anche Mussolini, in quel periodo, era visto con simpatia anche negli Stati Uniti; vari settori della società americana giudicavano positivamente la politica interna di Mussolini.
Prima o poi però i diversi ideali a cui Rotary e Fascismo si ispiravano erano destinati, necessariamente, ad entrare in conflitto.
Agosto 1924: il Consiglio Nazionale del P.N.F. dichiara la Precedenza assoluta, necessaria e perenne del concetto nazionale di patria su qualunque ideologia umanistica e universalistica.
I cardini del Rotary, sappiamo, si rinvengono, invece, nel principio di libertà, nella tolleranza, nel dialogo, nello spirito di solidarietà internazionale. Principi sostanzialmente inconciliabili con un regime totalitario.
1930: nasce il nuovo codice penale: il c.d. Codice Rocco.
Articoli 273 e 274: le associazioni internazionali - come il Rotary - devono chiedere
l’autorizzazione per esistere; entrambi gli articoli verranno poi dichiarati incostituzionali il 3.7.1985. Difficile convivenza, lento e progressivo deterioramento.
Sostenuta da una intensa propaganda di stampa, avanza la tesi che i principi e gli scopi del Rotary sono quelli della Massoneria di cui il Fascismo, e Mussolini in particolare, sono nemici giurati.
1928, 7 febbraio: su La Tribuna, uno degli organi di stampa del Regime, appare un articolo - che si basa su un articolo di un giornale polacco La Gazzetta di
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