Page 10 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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04 aprile 2019 anno rotariano 2018 - 2019
Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 756 (25) responsabile Edoardo Gerbelli
Etico i principi della
Massoneria.
Però non pochi sacerdoti erano attratti dalla idea di una fratellanza universale ed erano entrati a far parte del Rotary
Da varie nunziature dell’America Latina - Bolivia, Ecuador, Perù, Venezuela - arrivano alla segreteria di stato vaticana varie segnalazioni: come gestire il rapporto con il Rotary definita Associazione segreta, sediziosa e sospetta (Sinodo di San Miguel in Salvador)
In realtà, il Rotary non ha mai voluto attribuirsi un proprio codice etico nè un codice morale nè ha mai preteso di essere portatore di una nuova morale.
Ha sempre sostenuto che ogni socio deve uniformare ogni suo atto ai principi della sua religione e rispettare le fedi degli altri.
Considerare gli interessi del proprio paese ma, allo stesso tempo, attivarsi per la comprensione tra nazioni, popoli di diversa cultura e di diversa religione.
Epoca più recente.
1951.
C’è una richiesta di Papa Pio XII di riprendere in esame la questione Rotary L’allora Monsignor Montini - che all’epoca aveva innegabilmente una posizione
critica nei confronti del Rotary - trasmette la richiesta del Papa ai Gesuiti.
Risultato: nel 1951 c’è un nuovo decreto del sant’uffizio - che appare addirittura più severo di quello del 1929 che vietava ai sacerdoti di far parte del Rotary - che invita i laici a non aderire al Rotary sulla base dell’art. 681 del Codice Iuris Canonici che impone di guardarsi dalle associazioni segrete, condannate, sospette, sediziose, che
cercano di sottrarsi alla legittima vigilanza della Chiesa.
Archivi della santa sede.
Siamo al 2006.
Benedetto XVI apre gli Archivi della Santa Sede e l’Archivio segreto Vaticano relativi al pontificato di Pio XI, dal 1922 al 1939.
Non è molto, ma già ci consente una ricostruzione di un certo periodo storico.
Negli anni successivi, dopo il decreto del 1951 la posizione della Chiesa nei confronti del Rotary muta radicalmente e definitivamente.
Per merito dell’allora Arcivescovo di Milano Monsignor Montini che poi diventerà Papa Paolo VI. Noi rotariani abbiamo una data: 13 novembre 1957. Quella sera, l’Arcivescovo Montini, ospite del RC
Milano si dice onorato e contento di essere tra i rotariani e ha voluto anche fare ammenda delle sue riserve del passato.
Nella relazione della Segreteria del Rotary Club di Milano compaiono queste precise parole: debbo con lealtà dichiararvi che in passato io ebbi molte riserve sul Rotary, frutto di ignoranza e di errore (...) ho sempre seguito con grande interesse, anche se misto, da parte mia, a qualche ignoranza e a qualche riserva, l’attività del Rotary. E’ una chiara dichiarazione di stima di colui che sarebbe diventato Papa Paolo VI con la quale spazza via gli ultimi dubbi residui sulla serenità dei rapporti tra la Chiesa Cattolica e il Rotary.
Da allora, il cammino è tutto in discesa.
I rapporti sono, oggi, ottimi: sono molti Club rotariani - anche nel nostro Distretto 2042 - che hanno realizzato e continuano a realizzare progetti a favore di istituzioni religiose o luoghi di culto, accanto a quelli a favore della salute dei bambini o delle mamme in difficoltà, dell’alfabetizzazione, dell’acqua e dei servizi primari.
C’è però un aspetto che si potrebbe migliorare: sono ancora pochi i sacerdoti, i religiosi che fanno parte del Rotary; sono soprattutto soci onorari.
Salvo errore, si ricorda solo un caso di un sacerdote Presidente di Club.
Il Rotary Club Milano ovest ha avuto, nel 1999- 2000, un Sacerdote come Presidente, Monsignor Franco Buzzi, direttore dell’Accademia San Carlo presso la Biblioteca Ambrosiana.
Milano, 2 aprile 2019
Roberto Dotti Governatore Distretto 2042
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