Page 85 - Cronaca di un anno rotariano - 2018-2019
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23 maggio 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 759 (28) anno rotariano 2018 - 2019 Un'esperienza spaventosa raccontata con sobrietà e con spunti talvolta anche ironici, ma fondamentale per la ricerca scientifica sulla conoscenza del funzionamento del nostro cervello “Meno dodici” con Pierdante PICCIONI Storia dell’uomo senza memoria, si risveglia dal coma dopo un incidente: ma senza i ricordi degli ultimi 12 anni Il Presidente dopo la presentazione degli ospiti ha successivamente presentato il Relatore dicendo: “Il dott. Piccioni non è un medico qualunque. Nel 2013, a causa di una lesione alla corteggia cerebrale a seguito di un incidente stradale, ha perso la memoria e si è risvegliato dodici anni prima della realtà che stava vivendo: dodici anni inghiottiti in un buco nero. Di questa sua incredibile vicenda io ne ho avuto conoscenza circa due estati fa, alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, ad una presentazione del suo libro che la racconta. Se il dott. Piccioni è qui questa sera è proprio perché quel racconto mi ha segnato.” Il dramma e la sua evoluzione per la perdita parziale della memoria sono stati ripercorsi questa sera direttamente dal protagonista che ne è stato vittima. La vicenda è cominciata il 31 maggio 2013. In quel giorno di quasi sei anni fa, il dott. Piccioni va fuoristrada, con la sua auto, sulla tangenziale di Pavia, in un banale incidente. Finisce in coma, si risveglia e non ricorda nulla degli ultimi 12 anni. Un vuoto di memoria che lo riporta indietro nel tempo. Vive come fosse all’epoca della lira, in cui nessuno parlava ancora di Facebook e YouTube e la crisi economica era ancora di là da venire. Il Piccioni diventa tutto ad un tratto un alieno che legge il mondo con gli occhi di un estraneo. “L’ultimo ricordo che ho – racconta Piccioni responsabile Edoardo Gerbelli – è il momento in cui sto uscendo dalla scuola elementare di mio figlio Tommaso, dopo averlo accompagnato in classe la mattina del suo ottavo compleanno. Nella mia testa sono passate poche ore, quelle in cui ero rimasto privo di sensi. In realtà sono trascorsi quasi dodici anni, perché Tommaso aveva compiuto otto anni il 25 ottobre 2001”. La sua vita d'allora è completamente cambiata; lui è cambiato. “Come medico soprattutto – dice -. Sono una persona diversa, migliore”. E sorridendo: “Questo almeno è ciò che mi dicono gli altri”. Da allora ha imparato a capire i silenzi dei dottori, dà maggiore importanza alla comunicazione non verbale, e dice che “sono più empatico verso i pazienti, essendo stato paziente io per primo”. La sua storia da “smemorato” è riuscito a raccontarla in un libro: “Meno dodici” divenuto un best-seller. Nello scorrere delle slides ripercorriamo anche noi il suo dramma che lui descrive con tanta pacatezza: “Il vuoto che ho avuto quando mi sono risvegliato. Oltre ad avere scoperto che mia madre era morta, ho subito uno shock come padre: il trovarsi di fronte due figli adulti, con la barba e gli esami all’università da sostenere, quando li ricordavo bambini. Due estranei”. Piccioni ha persino pensato al suicidio:“Nato due volte. Poi non l’ho fatto, grazie a tutte le persone che mi sono state vicine. La famiglia su tutti, ma anche gli amici e i colleghi”. Il duro cammino di ricostruzione di dodici anni di memoria è stato come un “Ritorno al Futuro”. Piccioni spiega il difficile cammino nel riapprendere la tecnologia, che in 12 anni era andata avanti facendo passi da gigante, senza aspettarlo. La telefonia, per esempio. “Quello che hai sul comodino è un modello touch screen”, gli dicono in ospedale. E lui: “Questo? Mi sono fatto spiegare da mio figlio come si accende. Ma sinceramente non so come si usi”. E poi il fax. “La direzione del mio ospedale ci manda via fax le mail”, fa Piccioni. “Il fax? Scordatelo”. “In che senso?”. “Non si usa quasi più”. Ecco,     pag. 2 


































































































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