Page 30 - Cronaca di un anno rotariano - 2018-2019
P. 30
17 novembre 2018 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 741 (11) anno rotariano 2018 - 2019 ... non di sole parole e service vive il rotariano, ma anche di momenti piacevoli che rinsaldano lo spirito associativo e pone la fellowship come collante dell'attività del Club “RotarTufo le mura di Bergamo incontrano le colline delle Langhe” Giornata di affiatamento tra i soci Partenza programmata per le 7,45! Mi raccomando tutti puntuali, aveva raccomandato Elio Zambelli che con la commissione aggregazione aveva ideato la gita ad Alba. Macché ! Complice il fatto che fosse un sabato mattina di freddo pungente, in cui alzarsi dal letto è difficile, o che tanti dei nostri soci abbiano un quattro zampe a cui provvedere, siamo partiti alle 8,30, con a bordo anche la cagnolino di Andrea Vecchi e Cristina; che peraltro è stata bravissima! Il paesaggio a poco a poco dai vetri del pullman cambia forma, e ai capannoni e al grigio dell’A4, appena passato Milano, dal Parco Agricolo Sud e poi verso e dopo il Ticino, si apre una bellissima campagna, con le risaie in riposto color ocra, il verde scuro dei rilievi collinari che si increspano, e i meravigliosi colori autunnali del foliage lombardo, che non ha nulla da invidiare a quello canadese. I rilievi collinari si fanno sempre più percepibili, ed ecco che all’orizzonte compaiono piccoli borghi, tratti di mura merlate, torrioni e castelli. Siamo arrivati! Il pullman si svuota in un batter d’occhio e i nostri soci si dividono in tre gruppi: il primo, a numero chiuso, si dirige con il mentore Pietro Pellegrini (regista responsabile Edoardo Gerbelli enogastronomico della giornata) a visitare la cantina Pio Cesare, dove sotto volte d’epoca, come in una specie di sacello sotterraneo, riposano vini straordinari, custoditi come reliquie, che hanno fatto di Alba e di queste terre un nome conosciuto in tutto il mondo. Alcune immagini, scattate dal nostro past Marco Rossini, suggeriscono un rimando alle cripte che solo un’ingrandimento rivela non essere possibile. Il secondo gruppo invece vuole stare all’aria aperta e godersi la bella giornata autunnale di sole, e così si sparpaglia per le viuzze del centro. visitiamo il Duomo di Alba, o Cattedrale di San Lorenzo, che precorre il viale centrale del borgo. È una chiesa di antico impianto medievale, di cui restano un antico fonte e testimonianze visibili all’interno della chiesa,poi oggetto di importanti interventi alla metà del ‘400 per mano di una serie di valenti architetti e artisti del nord Italia, chiamati dal Vescovo Novelli. Eh sì, perché Alba è sede Vescovile, e sul pavimento della navata centrale abbiamo scoperto che è stata retta in passato anche da un Vescovo chiamato Paolo Brizio, con lo stesso cognome del nostro socio Tinin, nel 1642! Splendido il coro ligneo di Bernardino Fossati da Codogno, che nel 1424 realizza 25 stalli dove con un sapiente intarsio ritrae non solo il classico teschio del memento mori, ma bellissimi scorci della campagna delle Langhe e del Romero, che così siamo in grado di verificare che non hanno cambiato, per fortuna, la bellissima armonia che ancora oggi ci regalano. Unico neo, in questa bella chiesta che pure è stata ancora rimaneggiata in stile neogotico nell’Ottocento, un altare circolare in marmo, realizzato di recente, che si armonizza molto poco con il contesto. Pochi passi tra le belle vetrine del corso, e appena fuori dalla chiesa di San Giovanni è un tripudio di colori: il famoso mercato della terra di Alba che tutti conoscono, dove i produttori agricoli della zona espongono prodotti locali a chilometro zero. Zucche, rape dai mille colori, peperoni dalle forme pag. 2