Page 3 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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04 aprile 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 756 (25)
anno rotariano 2018 - 2019
della vita dei lavoratori e della comunità.” Abbiamo poi iniziato la nostra visita passando attraverso la rassegna dei prodotti che possono essere realizzati con le presse e stampi prodotti dalla ditta. In particolare ci siamo soffermati sulla vasta gamma di prodotti per l'industria automobilistica di qualsiasi marchio. Riprendendo la visita ci è stato mostrato il reparto di progettazione. Una cosa impressionante: circa 500 metri quadrati dove trovano posto innumerevoli work-station direttamente collegate con i reparti di produzione. Questa metodologia consente di lavorare in real-time, su disegni in tre dimensioni e ridurre l'uso della carta.
Siamo poi scesi ai reparti produttivi dove vengono realizzate le presse con gli stampi. Qui ci è stato spiegato, davanti a tre colossali presse pronte per essere spedite al committente, il processo di produzione, collaudo e consegna. Un particolare importante: la durata/usura della pressa e dello stampo è diversa, benché siano oggetto di un'unica macchina. La pressa ha una durata di circa dieci anni ed è strutturata in modo tale da accogliere tutti i tipi di stampi per quella specifica produzione; mentre lo stampo segue l'evoluzione nel del modello e può essere facilmente sostituito.
Purtroppo il tempo a disposizione era molto risicato e alcune aree di produzione non abbiamo avuto l'opportunità di vederle.
Di corsa, sotto la pioggia, siamo arrivati al reparto della “Persico Marine” dove vengono realizzati gli scafi delle più importanti barche da regata mondiale.
Qua la fibrillazione di alcuni nostri soci è aumentata al vedere e toccare con mano la costruzione di uno scafo progettato per la navigazione d'altura in solitario. Ossia con una sola persona a bordo. E' stato impressionante vedere con quale cura e precisione si stava realizzando lo scafo. Ogni parte di esso è la sintesi della più avanzata tecnologia, sia per quanto riguarda i materiali usati che i macchinari usati per il controllo di produzione, qualità e corrispondenza agli standard richiesti dal committente.
Con la visita al reparto nautico si è conclusa la prima parte del nostro percorso.
Infatti, grazie ai bus messi a disposizione dalla ditta, siamo approdati alla Persico Art (vecchia sede di via Via Follerau, dove è stato aperto un singolare spazio espositivo) dove abbiamo avuto il grande piacere di visitare la permanente di Dietelmo PIEVANI (suocero di Paola!), e la temporanea di Alessandro Mendini.
responsabile Edoardo Gerbelli
Ad aspettarci c'era proprio il Maestro che con maniera garbata e con voce suadente ci ha introdotti alla comprensione del suo percorso artistico iniziando il discorso con una spiegazione dell'evoluzione del concetto di arte. Fantastico. Nella sua sintetica esposizione ci ha messo in condizione di apprezzare “forme” che nel comune pensiero dei arte sarebbero state considerate “astrusità”
Chi è Dietelmo PIEVANI?
Dietelmo Pievani nasce a Bergamo nel 1935. Iscrittosi all'Accademia Carrara nel 1949, riprende dopo una interruzione le frequenza ai corsi nel 1952, ultimo anno della direzione di Achille Funi. E' iscritto alla Carrara, diretta da Trento Longaretti, sino al 1956, venendo ogni anno segnalato o premiato.
A contatto con le esperienze artistiche più aggiornate dell'ambiente artistico milanese, e frequentatore delle più importanti rassegne d'arte nazionali (Biennale di Venezia, Triennale di Milano), viene a conoscenza dell'opera di Birolli, Morlotti, Afro, Vedova, Burri, Licini. Fontana per quanto riguarda gli italiani, e di Pollock, Rothko, Klein, Twombly, Wols, Fautrier, Hartung, Dubuffet, Appel, tra gli stranieri.
Alla metà degli anni '60 Pievani si discosta dall'espressività informale, scegliendo di sperimentare nell'ambito dell'Optical Art. Presenta i personali sviluppi di questa ricerca nel 1969 nello spazio Baleri Design di città alta. Nel 1976 alla mostra L'esplorazione percettiva — terzo incontro, dopo i due di Ardesio del 1972 e del 1973, promosso dall'Associazione Amici dell'arte e degli artisti con il coordinamento di Umbro Apollonio — Pievani espone monumentali superfici in bianco, nella sezione intitolata Percezione Ambigua.
Al di là delle categorie tradizionali (pittura / superficie colore, scultura volume materia) progetta la forma come sintesi di materia/volume, pieno / vuoto, luce / ombra e cioè come strumento di precisione che, inserito nella realtà, seleziona i valori essenziali.
Pievani matura la convinzione che ogni distinzione tra le arti debba essere eliminata: la pittura e la scultura sono anch'esse costruzione e non rappresentazione, e possono servirsi degli stessi materiali e degli stessi procedimenti tecnici dell'architettura. E' da questi presupposti che l'impegno di Pievani si muove in più direzioni dal design, alla grafica, dall'architettura d'interni alla collaborazione con architetti per interventi ambientali, come quello nella nuova chiesa parrocchiale di
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